Recensione Voce del mare di Natasha Bowen

Retelling della Sirenetta, Voce del mare di Natasha Bowen è un richiamo alla mitologia africana e racconta la storia di Similide ormai non più umana ma bensì una sirena o mami Wata che ha il compito di prendere le anime degli umani gettati in mare e accompagnarli nei loro ultimi momenti.Un giorno da una nave viene gettato in mare il giovane Kola ancora vivo e la sirena non riesce a lasciarlo andare e lo riporta sulla terra; quando il giovane le chiede di evocare Yemoja per aiutarlo a tornare a casa dai suoi fratelli, quest’ultima dice a Simi che lei ha disobbedito a un accordo e quindi deve fare ammenda evocando Olodumare creatore supremo e per evocarlo dovrà prima trovare degli anelli.È qui che parte l’avventura della giovane accompagnata da Kola.

Ciò che colpisce di questo libro è appunto il racconto che riguarda la mitologia africana e i vari dei che a mio avviso è stata la parte che mi ha incuriosito di più non conoscendo molto questo tipo di mitologia e tutto ciò che si è associato.Per quanto riguarda il libro in se l’ho trovato molto lento, ho fatto fatica a terminarlo la storia è piatta, non ci sono particolari colpi di scena o scene di azione che ti tengono incollate alle pagine, non sono riuscita ad entrare in empatia con i personaggi che non vengono approfonditi più di tanto a parte qualche sprazzo della vita di Simi procedente al suo diventare sirena .Il finale mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca ma se ci atteniamo alla versione originale della Sirenetta allora è giusto così.

Pubblicato da ilviaggiodilessia

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