Intervista a Estelle Hunt

Intervista a Estelle Hunt in occasione della sua nuova pubblicazione “L’anima nera di un Lord”, terzo volume autoconclusivo della serie “Amori Vittoriani”.

1) Come nasce la tua passione per la scrittura? Hai sempre desiderato fare la scrittrice?
Quando ero piccola in realtà sognavo di diventare una giornalista.
Sono sempre stata una lettrice molto forte, anche da bambina, e la conseguenza naturale è stata quella di scrivere a mia volta. All’inizio erano pensieri, poesie “grezze”, poi mi sono voluta confrontare con qualcosa di più corposo. A ventitré anni ho scritto una saga familiare, la storia dei miei nonni, poi un romanzo impregnato di realismo magico dato che in quel periodo divoravo gli autori sudamericani. Non sono riuscita a pubblicare nulla, ahimè.

2) Hai un rituale che precede la stesura di un libro?
Non ho rituali particolari, ma affronto un lungo momento di “ispirazione”, ovvero non faccio altro che immaginare la storia, mi emoziono, magari piango, incamero tutto e, quando la sento completamente mia, la metto su carta.

3) Come nasce “L’anima nera di un Lord”? C’è un qualcosa in particolare che ti ha spinto a scrivere questa storia?
Carter, il protagonista di questo romanzo, è l’antagonista di Un matrimonio vittoriano. E’ un personaggio ambiguo, ammaliante, almeno per me. Incarna il lato oscuro di ognuno di noi. Nessuno è del tutto innocente o colpevole. Perciò mi sono chiesta per quale motivo Carter fosse così: egoista, malvagio, indifferente. Ho intrapreso un viaggio all’interno della sua anima per scoprire cosa nascondesse agli altri. Personaggi del genere sono una sfida a cui non riesco a resistere.

4) Come affronti la stesura delle scene più dure, più forti? Non è semplice parlare di certi argomenti in un romanzo, soprattutto in un romance.
La stesura di alcune scene è molto dura ma, essendo di pancia –  dove va usato proprio tutto, cuore e cervello – sono pure quelle che mi vengono con più facilità. E’ un po’ come cavalcare un’onda, quando provi l’ebrezza di lanciarti in qualcosa di pericoloso ma emozionante.

5) Dal momento che io ho letto il tuo libro e determinate scene hanno suscitato in me delle forti emozioni, quasi una sorta di stato di angoscia, vorrei chiederti: sapevi che quelle scene avrebbero potuto suscitare emozioni così forti nei tuoi lettori? Ti aspettavi che potesse accadere?
Chi mi conosce sa che nei miei romanzi ha molta probabilità di trovare scene forti. Adoro l’angst, l’angoscia. Credo, tuttavia, di non essere mai andata oltre una certa linea che invece ho ampiamente superato con questa storia. Diciamo che l’averti angosciata al punto da dover abbandonare la lettura per me è un traguardo. L’epoca vittoriana inoltre si presta particolarmente bene a questo genere di ambientazioni cupe, basti pensare alla morbosa attenzione che riservavano per il lutto. 

6) Ti identifichi con qualcuno dei personaggi dei tuoi libri (non solo dell’ultimo, ma in generale, di tutti i tuoi romanzi)?
Non negli storici. C’è molto di me nei contemporanei, sia come esperienze vissute, sia come aneddoti del passato. Ad esempio ne La notte del cuore la protagonista parla di quando, da bambina, giocava con le anguille vive nella vasca da bagno a casa della nonna. Quello è in realtà un ricordo della mia infanzia. Si attinge moltissimo nel proprio vissuto, suppongo sia una pratica comune per chi scrive. 

7) Che progetti hai per il futuro? Ci sono in programma altri volumi autoconclusivi per la tua serie “Amori Vittoriani”? 
La serie Amori vittoriani avrà altri due volumi. Uno con protagonista Esmond, l’altro, intitolano 1901, parlerà del figlio maggiore del Conte di Warleigh e della figlia minore del Conte di Tonbridge. Ma per scriverli aspetterò il prossimo anno perché sono molto stanca. Perciò i prossimi due romanzi saranno contemporanei.

Ringrazio di vero cuore l’autrice per questa intervista.

Pubblicato da ilviaggiodilessia

Ciao, mi chiamo Alessia e nella vita leggo (e anche tanto); il viaggiodilessia nasce circa un anno fa su instagram per convidere con gli altri la mia passione per la lettura.. Benvuto!